MEDICINA - ERBORISTERIA - MIRTILLO (Vaccinium myrtillus L.)

Pianta della famiglia delle Ericaceae, distribuita nell'Europa, in Asia e nell'America settentrionale. In Italia è comune nei boschi delle Alpi e dell'Appennino settentrionale e centrale, al di sopra dei 1000 m di altitudine.

GENERALITÀ
Il mirtillo è un piccolo arbusto alto da 20 a 50 cm, con radice molto sviluppata e serpeggiante da cui si originano fusti aerei spesso angolosi e talvolta alati, molto ramificati fin dal basso.
Le foglie, inserite in maniera alterna, sono caduche d'inverno e presentano un corto picciolo. Hanno forma ovale o ellittica con base arrotondata e apice acuminato e presentano un margine minutamente dentellato. La superficie è glabra e di colore verde nella pagina superiore, mentre è più chiara nell'inferiore, su cui si rendono evidenti le nervature principali e secondarie.
I fiori, inseriti su un corto peduncolo all'ascella delle foglie, hanno portamento pendente e sono di solito solitari. Il calice, molto piccolo, è diviso in 4-5 sepali, mentre la corolla tubolare si restringe nella parte distale e per questo viene definita «urceolata». È di colore bianco rosato.
Il frutto è una bacca carnosa di colore blu-viola tendente al nero, con la superficie esterna ricoperta da pruina; internamente ha polpa di colore violaceo vivo, con numerosi piccoli semi di forma semilunare e colore scuro.
Per scopi terapeutici si utilizzano le foglie e i frutti.

IMPIEGO TERAPEUTICO
Il mirtillo è una pianta usata fin dalla più remota antichità, quale frutto edule e per scopi medicinali.
I frutti del mirtillo hanno importantissime proprietà medicinali, tra cui la più nota è quella di astringente intestinale e antidiarroico, particolarmente indicato per i vecchi e i bambini. Hanno anche proprietà antimicrobiche, soprattutto evidenti contro i più comuni batteri intestinali patogeni.
I principi attivi del mirtillo, antocianosidi, hanno proprietà vitaminiche molto evidenti e vengono impiegati in specialità medicinali contro le turbe vascolari, come antiemostatici e nelle affezioni oculari. Inoltre attivano la rigenerazione della porpora retinica.
Recenti studi hanno dimostrato le proprietà cicatrizzanti e aniinfiammatorie degli antocianosidi del mirtillo, che si esplicano soprattutto a livello gastrico e quindi sono indicati per la terapia delle gastriti e delle ulcere gastriche e duodenali.
Esternamente il frutto del mirtillo ha proprietà astringenti e antiinfiammatorie; per questo viene utilizzato nelle malattie da raffreddamento e nelle infiammazioni delle mucose nasali e della gola.
Le foglie infine per l'elevato contenuto in sostanze tanniche hanno proprietà astringenti. Esse contengono numerosi acidi organici, tra cui il benzoico, il malico, il succinico, e soprattutto il chinico; nonché pigmenti flavonici e acidi triterpenici (l'ursolico e l'oleanolico). Ma soprattutto nelle foglie sono contenuti i tannini catetici.
I frutti contengono come pigmenti i glicosidi detti antocianosidi, le cui genine sono rappresentate dal delfinidolo, cianidolo, malvidolo e petunidolo.

PREPARAZIONI
- Uso interno: si utilizzano i frutti freschi, il succo o anche il decotto dei frutti secchi o congelati.
I frutti possono essere consumati in macedonie o conditi con zucchero e limone. Il succo ottenuto per spremitura dei frutti si prende a cucchiai. Il decotto preparato con 50 g per litro di acqua viene somministrato a tazzine.
Queste preparazioni per uso interno leniscono le irritazioni intestinali e migliorano la vista. Sono anche utili per togliere le infiammazioni gastriche e per curare le ulcere.
Hanno inoltre proprietà protettrici vasali.

- Uso esterno: si utilizza il succo o la polpa, da applicare sulle parti infiammate della pelle o per fare lavaggi, sciacqui o gargarismi.
La tintura viene preparata con 200 g di frutti per litro di alcool a 70 gradi, lasciati a macero per 10-15 giorni.
Serve nella dose di 10-20 gocce in un bicchiere d'acqua, per fare sciacqui e gargarismi.
Esternamente si utilizzano anche le foglie, con le quali si prepara un decotto: 50-60 g di foglie secche per litro di acqua. Si lascia bollire per 10-15 minuti, si filtra per tela.
Il decotto così preparato serve quale astringente della pelle e della mucosa, per fare lavaggi e per la preparazione di compresse imbevute.

RACCOLTA E CONSERVAZIONE
Le foglie si raccolgono da giugno a luglio, staccandole con le mani a una a una. Si pongono a essiccare all'ombra disponendole in sottile strato su graticciati, in locale ben aerato.
I frutti vanno raccolti al momento della maturazione, che va da agosto a settembre a seconda delle zone altitudinali. Si raccolgono con l'apposito pettine, togliendo le foglie e le parti dei rami terminali che eventualmente venissero raccolte insieme.
Si possono utilizzare freschi o conservare surgelandoli a bassa temperatura. Il frutto può anche venire essiccato, ma in questo modo perde molte delle sue proprietà.
Il mirtillo è di difficile coltivazione, essendo una pianta di altitudine e di sottobosco.
È comunque molto ben distribuito, sì che la sua coltivazione non si rende necessaria. Numerosi floricultori presentano però nei loro cataloghi alcune varietà orticole di mirtillo, che si adattano assai bene alla coltivazione di pianura.
Il mirtillo vuole un terreno sciolto e acido, contenente quindi in quantità torba o terra d'erica. Va seguito con irrigazioni periodiche durante il periodo estivo. La messa a dimora va fatta in zone di mezz'ombra o d'ombra.
 

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